Il carcere di Monza è, più propriamente, una casa circondariale. Ciò significa che, almeno in teoria, dovrebbe ospitare persone detenute in attesa di giudizio definitivo. A fronte di una capienza massima dichiarata di 411 persone detenute, la casa circondariale di Monza a fine 2022 ospita circa 630 persone detenute (anche se negli anni scorsi è arrivata a ospitarne oltre 800) di cui circa la metà stranieri. La casa circondariale di Monza è divisa in sezioni: la maggior parte di esse consiste di 25 camere che solitamente ospitano 2 o 3 detenuti. Fino alla prima metà del 2015 era presente una sezione femminile.

A partire dal 2015, il carcere di Monza, così come la gran parte delle strutture detentive italiane, ha avviato una transizione dal cosiddetto regime di celle chiuse, in cui i detenuti passavano la gran parte della giornata in cella con l’eccezione di alcuni brevi intervalli (le cosiddette ore d’aria) a un regime di celle aperte, in cui i detenuti posso liberamente girare per il corridoio della sezione e accedere al locale docce e alle salette comuni destinate alla socialità nella fascia oraria dalle 8 di mattina alle 20 di sera, per poi rientrare a trascorrere la serata e la notte in quella che, nelle intenzioni del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dovrà essere chiamata d’ora in poi ‘camera di pernottamento’. Questo nuovo regime coinvolge la quasi totalità del carcere di Monza.

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